cittadinanza italiana

Cittadinanza italiana
per coniuge
La cittadinanza per coniuge si riferisce al diritto di un individuo di ottenere la cittadinanza di un paese in base al matrimonio con un cittadino di quel paese. Questo diritto può variare da nazione a nazione e solitamente coinvolge un processo di applicazione e valutazione da parte delle autorità competenti.
In molti paesi, il matrimonio con un cittadino non garantisce automaticamente la cittadinanza, ma può fornire la base per richiederla. Gli individui sposati con cittadini stranieri possono essere idonei a richiedere la cittadinanza dopo aver soddisfatto determinati requisiti, come la dimostrazione di un matrimonio legale e genuino, la residenza continua nel paese o il superamento di esami o prove relativi alla lingua o alla conoscenza delle leggi del paese in questione.
I criteri specifici e le procedure per ottenere la cittadinanza per coniuge dipendono dalle leggi e dalle normative di ciascun paese e possono variare considerevolmente.
Cittadinanza italiana
jure sanguinis
La cittadinanza jure sanguinis, o “per diritto di sangue”, è un principio legale che determina la cittadinanza di un individuo in base alla cittadinanza dei suoi genitori o, in alcuni casi, dei suoi nonni. Secondo questa regola, se almeno uno dei genitori è cittadino di uno stato specifico al momento della nascita di un bambino, il bambino ottiene automaticamente la cittadinanza di quel paese, indipendentemente dal luogo di nascita.
Questo principio può variare leggermente da paese a paese, poiché le leggi sulla cittadinanza possono essere influenzate da normative storiche e culturali. Ad esempio, ci possono essere restrizioni riguardanti il numero di generazioni che possono trasmettere la cittadinanza, oltre a requisiti specifici riguardo alla documentazione e alle procedure per ottenere la cittadinanza attraverso questo principio.

Cittadinanza italiana
Per VIA AMMINISTRATIVA – CONSOLARE E PER RESIDENZA IN ITALIA
La cittadinanza può essere conseguita attraverso la via Consolare o direttamente in Italia, attraverso la residenza e l’istanza di riconoscimento della cittadinanza al Comune italiano scelto dal richiedente.
La via consolare ha il vantaggio che l’italiano per diritto di sangue, non deve viaggiare in Italia, tuttavia lo svantaggio è che attualmente è molto complicato ottenere un appuntamento presso il Consolato. Questo perché un elevato numero di persone richiede la cittadinanza. Nel caso di ascendenti italiani non diretti (per esempio, non il padre) la pratica richiede da 8 a 10 anni di attesa.
Il vantaggio di portare a termine l’iter per essere riconosciuti cittadini italiani in Italia è quello di avere tempi molto più brevi, che possono variare da 3 mesi ad un massimo di un anno. In questo caso per il richiedente la cittadinanza è necessario viaggiare in Italia e stabilire la residenza nel comune per almeno tre mesi.
Cittadinanza italiana
per linea materna - via giudiziale
La cittadinanza per via materna si trasmette soltanto per i figli nati dopo il primo gennaio 1948, data in cui entrò in vigore la Costituzione Italiana che equiparò i diritti delle donne a quelli degli uomini.
Prima di questa data, le donne italiane sposate con un cittadino straniero non trasmettevano la cittadinanza ai loro figli, interrompendo la linea di discendenza.
Per questo motivo oggi i discendenti da madre italiana debbono necessariamente avviare una azione legale in Italia davanti al Tribunale del luogo di nascita dell’italiana.
Cittadinanza italiana
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La cittadinanza Italiana è un diritto che lo Stato italiano riconosce ai discendenti di italiani emigrati all’estero sempre, quando esistono i requisiti di legge.
La via consolare può tuttavia rivelarsi molto difficile a causa di problemi di funzionamento di alcuni Consolati, che determinano tempi di attesa molto lunghi per il solo avvio del procedimento di riconoscimento della cittadinanza. Questa disfunzione amministrativa può essere riconosciuta come lesiva di un diritto fondamentale, quello alla cittadinanza e rappresentare una “negazione del diritto alla giustizia” garantito dalla Costituzione.
È possibile quindi richiedere ad un tribunale italiano di riconoscere la cittadinanza per via giudiziale, quando si presenta una simile situazione.
Il richiedente ha il grande vantaggio di non dover viaggiare in Italia per acquisire la cittadinanza in un tempo ragionevole. Il giudizio può avere esito positivo se adeguatamente supportato con documenti e prove della concreta impossibilità di ottenere il riconoscimento in tempi ragionevoli mediante il processo consolare.