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cittadinanza italiana

Cittadinanza italiana
per matrimonio

La legge italiana riconosce il diritto del coniuge dell’italiano ad ottenere la cittadinanza per “matrimonio”.

Ugualmente questo diritto è riconosciuto allo straniero che ha contratto unione civile con un italiano.
Tuttavia, la procedura è complessa e prevede requisiti ulteriori rispetto al semplice status di marito/moglie.


In primo luogo, deve essere trascorso un certo tempo -variabile a secondo dei casi da uno a tre anni, e a secondo di se il matrimonio ha figli o meno- da quando l’altro coniuge è stato dichiarato italiano. Altri requisiti sono, poi, ad esempio, la conoscenza della lingua italiana e la presentazione del certificato penale rilasciato dal paese di origine del coniuge.

Cittadinanza italiana
jure sanguinis

La cittadinanza italiana per discendenza si basa sul principio dello ius sanguinis (diritto di sangue), secondo il quale il figlio nato da padre o da madre italiana, è italiano.

Per LINEA PATERNA la cittadinanza si trasmette di padre in figlio, sempre se il primo era italiano al momento della nascita del secondo. Non sono permessi salti di generazioni, ovvero, nessuno degli ascendenti deve aver perduto o rinunciato alla cittadinanza italiana (per questa ragione è necessario acquisire il certificato dell’avo italiano di non naturalizzazione o di naturalizzazione successiva alla nascita del figlio).

La cittadinanza per VIA MATERNA (o per via GIUDIZIALE) si trasmette soltanto per i figli nati dopo il primo gennaio 1948, data in cui entrò in vigore la Costituzione Italiana che equiparò i diritti delle donne a quelli degli uomini. Prima di questa data, le donne italiane sposate con un cittadino straniero non trasmettevano la cittadinanza ai loro figli, interrompendo la linea di discendenza. Per questo motivo oggi i discendenti da madre italiana debbono necessariamente avviare una azione legale in Italia davanti al Tribunale del luogo di nascita dell’italiana.

GIUDIZIO
PER LINEA MATERNA

I figli nati prima del 1 gennaio 1948 e i loro discendenti possono ottenere la cittadinanza italia attraverso un processo giudiziale in Italia.

Ed infatti, la cittadinanza per via materna si trasmette soltanto per i figli nati dopo il primo gennaio 1948, data in cui entrò in vigore la Costituzione Italiana che equiparò i diritti delle donne a quelli degli uomini. Prima di questa data, le donne italiane sposate con un cittadino straniero non trasmettevano la cittadinanza ai loro figli, interrompendo la linea di discendenza.

Per questo motivo oggi i discendenti da madre italiana debbono necessariamente avviare un’azione legale in Italia davanti al Tribunale del luogo di nascita dell’italiana.

GIUDIZIO
PER MANCANZA DI TURNO

La cittadinanza Italiana è un diritto che lo Stato italiano riconosce ai discendenti di italiani emigrati all’estero sempre, quando esistono i requisiti di legge.

La via consolare può tuttavia rivelarsi molto difficile a causa di problemi di funzionamento di alcuni Consolati, che determinano tempi di attesa molto lunghi per il solo avvio del procedimento di riconoscimento della cittadinanza.

Questa disfunzione amministrativa può essere riconosciuta come lesiva di un diritto fondamentale, quello alla cittadinanza e rappresentare una “negazione del diritto alla giustizia” garantito dalla Costituzione.

È possibile quindi richiedere ad un tribunale italiano di riconoscere la cittadinanza per via giudiziale, quando si presenta una simile situazione.

Il richiedente ha il grande vantaggio di non dover viaggiare in Italia per acquisire la cittadinanza in un tempo ragionevole. Il giudizio può avere esito positivo se adeguatamente supportato con documenti e prove della concreta impossibilità di ottenere il riconoscimento in tempi ragionevoli mediante il processo consolare.

Cittadinanza italiana
PER VIA AMMINISTRATIVA:
CONSOLARE O CON RESIDENZA IN ITALIA

La cittadinanza può essere conseguita attraverso la via Consolare o direttamente in Italia, attraverso la residenza e l’istanza di riconoscimento della cittadinanza al Comune italiano scelto dal richiedente.

La via consolare consiste nel presentare l’istanza di cittadinanza al Consolato italiano del paese in cui il discendente vive; ha il vantaggio che l’italiano per diritto di sangue, non deve viaggiare in Italia, tuttavia lo svantaggio è che attualmente è molto complicato ottenere un appuntamento presso il Consolato. Questo perché un elevato numero di persone richiede la cittadinanza.

Nel caso di ascendenti italiani non diretti (per esempio, non il padre) la pratica può richiedere fino a da 8 anni di attesa.

Il vantaggio di portare a termine l’iter per essere riconosciuti cittadini italiani in Italia è quello di avere tempi molto più brevi, che possono variare da 3 mesi ad un massimo di un anno. In questo caso per il richiedente la cittadinanza è necessario viaggiare in Italia e stabilire la residenza nel comune per almeno tre mesi.

Cittadinanza italiana
per i figli minori

I figli minori di un cittadino/a italiano/a sono automaticamente italiani.

Tuttavia, la nascita dei figli va trascritta in Italia al momento della nascita ovvero quando il padre o la madre siano dichiarati italiani.
Hanno diritto alIa cittadinanza i figli minori riconosciuti come figli naturali da un Italiano ovvero dichiarati figli di un Italiano con sentenza.
Il diritto alla cittadinanza spetta anche ai minori adottati.

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